Del Referendum sull’autonomia, ovvero del succo di tutta la storia

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Da buon figlio di agricoltori quale sono, mi è rimasta la necessità di capire ogni cosa nella sua sostanza, al di là dei soliti numeri e delle solite percentuali snocciolate dai professionisti della politica. Pertanto, in queste poche righe, non darò né numeri né percentuali, ma cercherò di trasferire a voi che leggete, la mia idea di buona politica, quella che ogni giorno mi sforzo di attuare nel Comune che amministro in qualità di Sindaco.

Per governare bene un territorio occorrono anzitutto due cose fondamentali: competenze e risorse, ossia la titolarità giuridica di agire direttamente in alcuni settori (scuola, sicurezza solo per citarne due) e denaro disponibile sufficiente a ciò. Il principio che invece certifica il cosiddetto buon governo è quello della territorialità, vale a dire l’esistenza di un’organizzazione geograficamente circoscritta, omogenea e capillare tale da dare risposte immediate, concrete ed efficaci ai cittadini; questo principio trova l’esatta descrizione in un’unica parola: federalismo. Proprio nel federalismo è da ricercare la sola ragione del SI al quesito del referendum tenutosi in Lombardia il 22 Ottobre 2017. Quest’ultima, è la data di un evento politico di portata storica fortemente promosso dal nostro Governatore Roberto Maroni. Per la prima volta infatti il popolo lombardo, (inteso come l’insieme di tutte quelle persone che vivono, lavorano e pagano le tasse in Lombardia), ha potuto chiedere, a gran voce, allo Stato Centrale, di essere governato in modo più diretto e quindi più efficace, ma soprattutto attraverso un sistema molto meno dispendioso, cercando di porre fine a quella che è divenuta oramai, per una regione virtuosa come la Lombardia, una vera e propria emorragia fiscale. Di fatto, una impressionante quantità di denaro (qui però il numero ci sta: 56 miliardi di euro l’anno) frutto di sacrifici dei cittadini lombardi viene versata nelle casse romane e si perde nei meandri degli ingranaggi arrugginiti del Centralismo e mai più ritorna nel luogo di provenienza in termini di servizi efficienti.

Come avrebbe detto Manzoni, questo è il sugo di tutta la storia e la sostanza del referendum. Essere vicini (territorialmente ed amministrativamente) ai cittadini per un buon politico significa poter combattere  per loro fianco a fianco, non dimenticandosi mai del proprio territorio, ma facendo di quest’ultimo il vero obiettivo di qualsiasi azione.

ANDREA FUMAGALLI

Sindaco di Inzago