Dopo una vita passata in politica, con diversi ruoli amministrativi, da consigliere comunale a vicesindaco, e con diversi incarichi politici, tra cui quello attuale di Segretario provinciale della Lega, oggi si mette in gioco nuovamente candidandosi alla carica di consigliere regionale della Lombardia. Come mai questa scelta?
Da amministratore e da Segretario provinciale mi sono trovato molte volte ad interfacciarmi con le Istituzioni regionali per questioni d’interesse territoriale ed ho avuto modo di comprendere che il ruolo politico all’interno di questa istituzione è fondamentale per ottenere risultati positivi per i territori. Perciò, visto il mio costante impegno a supporto delle istanze che arrivano dal basso, mi sono convinto che un’azione diretta poteva essere di grande aiuto. Ho deciso, quindi, di buttarmi con entusiasmo in questo nuovo percorso.
Da dove nasce la passione per la politica?
Nasce tanto tempo fa, quando, poco più che quindicenne, frequentavo le sezioni della Lega dei comuni vicini. Da prima era solo curiosità, poi ho capito che le scelte possono avere forti influenze sia positive che negative sulla vita di tutti i cittadini. La politica è, quindi, diventata quasi una missione. Ho avuto la fortuna di lavorare con un bellissimo gruppo composto da tanti giovani, con una visione nuova del fare politica. La Lega mi ha sempre dato la possibilità di esprimere le mie idee e di portarle avanti. Sarebbe bello che questa passione si sviluppasse in tanti giovani: ci ho sempre creduto e ho sempre cercato di dare più spazio possibile ai ragazzi che iniziano un percorso difficile ma appassionante come la politica.
Lei non ha mai fatto il politico di professione, giusto?
No e non lo farò. Fortunatamente vivo del mio lavoro: ho un’azienda sana che è in crescita e che mi permette di dedicare molto tempo alla passione per la politica. Diciamo che non dipendere economicamente dalla politica lo ritengo un valore aggiunto.
Quali sono le battaglie principali che porterà avanti da consigliere regionale?
Il mio intento è sempre stato quello di portare avanti le istanze specifiche provenienti dal territorio che credo sia il ruolo principale di un buon consigliere regionale, un ruolo basato sia sull’ascolto attento e puntuale che sulla comprensione effettiva dei bisogni del territorio, in stretta sinergia con gli amministratori locali. Accanto a ciò ci sono delle tematiche che mi stanno molto a cuore a cui vorrei dedicarmi. Ad esempio, la sicurezza in tutte le sue forme, le questioni inerenti la sanità perché, se quella lombarda è certamente la migliore d’Italia, ci sono, comunque, margini di miglioramento sul fronte dell’efficienza; il lavoro attraverso incentivi e formazione e non per ultima la complicata questione delle disabilità: in un paese civile tutti hanno il diritto di essere valorizzati per quello che sono e di avere la possibilità di tirare fuori il meglio di se.
Perché i cittadini dovrebbero votare lei?
Ho sempre fatto politica per passione e non ho mai fatto promesse: non le farò certamente ora. Chi ha avuto modo di conoscermi sa con quanta dedizione affronto i problemi e con quanta determinazione ricerco le soluzioni. Sono sempre disponibile e so ascoltare con pazienza: questo è quello che sono e che continuerò ad essere. La politica è fatta di idee ma soprattutto di persone: credo nel valore positivo e aggiunto che le persone possono dare.
Grazie per la chiarezza, vuole aggiungere altro?
Voglio ringraziare chi fino ad oggi ha creduto in me e chi ha lavorato al mio fianco in tante battaglie. Il 4 marzo sarà una data importantissima: i cittadini potranno, finalmente, attraverso il voto scegliere per il loro futuro e avere un governo eletto da loro. Non andare a votare perché “sono tutti uguali” è un grosso errore ed io ne sono la prova.
*Intervista rilasciata per il periodico Metropolis
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