Trasporti: la battaglia della Lega contro gli aumenti dei caselli e del biglietto della metropolitana

Spread the love

Riccardo Pase

Sabato 20 gennaio 2018 ho partecipato alla manifestazione organizzata dai Giovani Padani presso il casello autostradale di Melegnano contro l’aumento del costo dei caselli autostradali. Questa è una battaglia storica della Lega, portata avanti con forza perché Milano è il cuore economico pulsante del nostro paese grazie al lavoro di tantissime persone, molte delle quali arrivano in città dall’hinterland milanese. Vengono a Milano per produrre ricchezza. L’aumento dei costi dei caselli è un provvedimento folle che penalizza migliaia di lavoratori che non possono entrare in città senza pagare, visto che Milano è circondata da caselli. Tutto ciò provoca grandi problemi alle famiglie, alle persone che producono e che vengono così penalizzate, per assurdo, proprio dal loro recarsi a Milano per lavorare.

Un’altra azione per noi fortemente penalizzante per le famiglie è l’aumento dei costi del biglietto della metropolitana che noi contestiamo e che, insieme alla nostra battaglia per il biglietto unico, porteremo avanti in tutte le sedi istituzionali. È impensabile che, se si ha l’intenzione di incentivare il trasporto pubblico, chi arriva da fuori Milano per lavorare o per studiare sia penalizzato con un costo più alto del biglietto che va a ricadere pesantemente sulle economie familiari.

La Lombardia ha, inoltre, intrapreso un percorso serio per il prolungamento della Metropolitana che è stato clamorosamente bocciato dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) perché ritenuto non di rilievo nazionale con la conseguente perdita dei finanziamenti necessari. La regione, su istanza della Lega, in tante realtà da noi amministrate, ha elaborato studi di fattibilità per il prolungamento della metropolitana come ad esempio a Bresso, per studiare le soluzioni più opportune per favorire il trasporto locale e avvantaggiare i lavoratori.

Sono un imprenditore e per lavoro mi reco molto spesso a Milano e in altre città della Lombardia. Posso, quindi, vantare un’esperienza personale e diretta sul sistema dei trasporti e della viabilità. Il traffico cittadino è terribile: ci vuole più tempo ad attraversare Milano piuttosto che andare da Milano a Bergamo. È una situazione paradossale come è paradossale che l’area C a Milano non consenta l’ingresso dei furgoni di chi lavora dalle 8.00 alle 10.00 del mattino. Se sono un operaio, mi devo muovere alle 6 del mattino per entrare in città e se trovo un blocco per un incidente o per altro motivo, io quel giorno perdo il lavoro. Così si blocca il sistema economico. È già discutibile l’ingresso a pagamento ma è inaccettabile il divieto per quelle categorie produttive che si muovono con i mezzo aziendale perché contengono un’attrezzatura che non può essere trasportata sui mezzi pubblici. È evidente che gli artefici di questi provvedimenti sono rinchiusi nei loro uffici e non hanno esperienza diretta dei problemi e delle difficoltà di chi lavora duramente tutti i giorni per la propria famiglia e per il proprio paese.

La Lega Nord ha sempre dimostrato un impegno concreto e delle politiche che incentivino seriamente il trasporto pubblico ma che non penalizzi chi per lavoro deve andare a Milano.